05.03.2015 19:57

Area Marina Protetta. La proposta dell'OPPOSIZIONE

Documento Opposizione sull'Area Marina Protetta
La tutela e valorizzazione del territorio sono un obiettivo che ogni amministrazione deve perseguire, su questo punto ci troverete sempre d'accordo.
Tuttavia questa amministrazione vuole creare un carrozzone dal costo annuo di 350.000,00 € per incrementare le presenze turistiche di 2.000 presenze all'anno. Praticamente l'incremento di ogni singola presenza ci costerebbe 175 euro. In dieci anni 3.500.000,00 € per sei dipendenti strapagati, in un momento in cui le famiglie di Dorgali e Gonone non riescono ad arrivare a fine mese.
Ma partiamo dall'inizio e cioè dal progetto che è stato presentato in due affollatissime assemblee, pardon in delle assemblee poco partecipate. Il progetto dal punto di vista scientifico è lacunoso, manca infatti una concreta analisi del litorale che va da Osala a Cala Luna. Francamente per il progetto che è stato sottoposto all'attenzione della comunità di Dorgali 20.000 euro sono proprio troppi. Si nota chiaramente che si tratta di estrapolazioni di altri progetti, la relazione del porto, il progetto SIC Golfo di Orosei, manca del tutto un'analisi che abbia un livello minimo di scientificità fatta sul campo.
Oltre ad essere carente dal punto di vista scientifico il problema di fondo è legato all'organizzazione e alle regole dell'area marina protetta.
L'unica cosa certa sono i costi annuali che ammontano a 350.000 € di cui quasi 200.000 per il solo personale, per la promozione giusto perché si sappia solo 12.000 €. Il ministero si occupa del solo avvio dell'area marina protetta, dopo il primo anno, per ciò che riguarda le risorse finanziarie, dovrà sostenersi con entrate proprie. Le entrate verranno dall'istituzione di un pedaggio a Cala Luna, la cifra che dovrebbe incassare l'AMP è di 190.000 €, la domanda è com'è possibile prevedere un introito di questa portata se è ancora in essere il contenzioso col comune di Baunei, per il confine con Cala Luna? L'altra entrata tanto sostanziosa quanto problematica deriva dall'ingresso dei diportisti all'interno dell'AMP, pari a 190.000 €. La realtà è che i diportisti in gran parte sostano di fronte a Cala Luna, raramente nelle altre parti del litorale. Il problema è sempre lo stesso dell'obolo di Cala Luna, ovvero dividere per due. Ci preme ricordare che il bilancio di un ente pubblico deve essere redatto secondo principi prudenziali, in questo caso c'è un incomprensibile azzardo, infatti la metà delle entrate sono aleatorie per via del contenzioso irrisolto sui confini. Quindi l'area marina protetta potrebbe avere 200.000 € in meno. La domanda è come coprirli, ovviamente con fondi del bilancio del Comune di Dorgali, ovvero con le tasse dei super tartassati contribuenti. Inoltre siamo sicuri che la tassa sui diportisti crei un introito per le casse dell'AMP, noi dubitiamo di questo, infatti i diportisti spostandosi più a sud, nella giurisdizione di Baunei, non pagherebbero per la sosta. L'altro problema dell'AMP è la volontà di mandare sul lastrico le tante imprese che si occupano di noleggio di gommoni. Infatti nel progetto per giustificare il ridimensionamento del numero dei gommoni da locazione vengono poste delle premesse chiaramente false. A pag 146 dello studio di fattibilità si accusa di i gommoni di creare problemi di natura ambientale, FALSO, i gommoni utilizzano motori 4 tempi categoria euro 4 di nuova generazione che consentono di avere un minor consumo di carburante, minori emissioni di gas da combustione ed un maggior rispetto per l'ambiente. Poco più avanti un'altra falsità "Questo servizio del resto è quello con minor valore aggiunto per la comunità locale, creando un limitatissimo numero di posti di lavoro." Chi conosce l'operato dei noleggiatori ed affronta il tema senza voler fare interessi di parte sa benissimo che si tratta di aziende serie che creano ricchezza ed occupazione, con buona pace dei detrattori, con un ciclo produttivo che viene gestito al 100% a Cala Gonone (manutenzione, rimessaggio, alaggio). A pagina 202 un'alta falsità "la grotta costituisce il principale richiamo per i turisti che fruiscono dei servizi del locale Consorzio Trasporti marittimi, che rappresenta il principale servizio di trasporto collettivo che negli ultimi anni ha subito un sensibile calo di clienti dovuto alla
sempre maggiore offerta di locazione di gommoni ad uso privato, sia al fatto che la grotta rientra nel circuito dei siti culturali del Comune di Dorgali che già percepisce gli introiti della bigliettazione". Praticamente si vuole addebitare in maniera assolutamente strumentale al noleggio dei gommoni, la flessione delle presenze turistiche di un operatore, crediamo che la gran parte dei dorgalesi sappia benissimo che il calo delle presenze è dovuto a dinamiche relative al trasporto, ma di sicuro non dei gommoni. La ciliegina sulla torta è la drastica riduzione dei gommoni a noleggio, a fronte di una royelties doppia rispetto a quella che dovrebbe essere corrisposta dai barconi. Tutto questo astio contro i gommoni per migliorare la qualità ambientale e l'offerta turistica, sulla qualità ambientale abbiamo già detto che l'uso di motori fuoribordo euro 4, garantisce ottimi standard ambientali e per ciò che riguarda l'offerta turistica chi usufruisce della locazione dei gommoni spendendo di più che in un barcone ha un potere di acquisto più alto di chi utilizza altri mezzi. Questo studio di fattibilità si interessa di poche cose, tra queste non c'è il mare e la sua tutela. Invece di mettere regole che consentono a tutti di lavorare onestamente, si fanno regole ad consortium. Il Consorzio è un'importantissima realtà della nostra comunità e come tale deve essere tutelata e valorizzata, ma deve convivere con altri operatori che hanno pari dignità. Dall'insediamento di questa maggioranza gli operatori dei gommoni sono stati ostacolati in maniera più o meno velata. Nel 2013 con la delibera sugli ingressi alle Grotte del Bue Marino, con la scusa della sicurezza si è negato l'ingresso a tutti i gommoni negli orari di maggior afflusso, questo ha determinato un minor gettito per i comune di 80.000 € e aver spostato i turisti alla Grotta del Fico, delibera che a fine stagione venne revocata. L'anno scorso con le attività già aperte sono stati effettuati degli scavi nei parcheggi del porto a ridosso dei box dei noleggiatori, creando enormi disagi agli operatori. Bisogna prendere atto che i gommoni sono una realtà nel panorama produttivo della nostra comunità, debellarli come una pestilenza noi siamo assolutamente contrari. Sulla regolamentazione siamo tutti d'accordo, ma le regole devono essere condivise e non devono favorire un operatore a scapito di un altro. Manca un progetto condiviso con Orosei e Baunei. L'idea stessa di Area Marina Protetta è oramai superata, infatti il Ministero dell'Ambiente non le finanzia più, se non per le spese di avviamento, oggi lo strumento di governo e di valorizzazione del territorio si chiama SIC e ZPS insieme a Baunei e ad Orosei, che consente di regolamentare la fruizione dei luoghi e di drenare risorse dalla Comunità Europea, senza creare l'ennesimo carrozzone da 350.000 € all'anno.
L'altro problema che si verrebbe a creare con l'istituzione dell'AMP è la forte limitazione che si avrebbe sulla pesca sportiva, per via dei costi insostenibili e delle regole che in un primo momento saranno tolleranti con i residenti, poi come è successo a Tavolara a gennaio del 2015 ( https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2015-01-09&atto.codiceRedazionale=15A00040&elenco30giorni=true ) la pesca sportiva è diventata un elemento da combattere.
Sulla proposta di chiedere l'assenso ai dorgalesi, siamo pienamente d'accordo, ma pretendiamo che si chieda ai dorgalesi cosa ne pensano della società mista per la gestione dei siti turistici e dell'acquisto del locale da adibire a centro visite del costo di 1.800.000 €.
Preannunciamo il nostro voto contrario per l'istituzione di questa area marina protetta.
I consiglieri
Nonne Gian Michele, Loi Sebastiano, Fabio Fronteddu, Patteri Giovanni
 
 

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